Quando un SSD, a causa di un incidente, si deforma ….
Le giornate iniziano in un modo e il destino (per chi ci crede) o la casualità degli eventi, determinno come devono finire. Un caso di “perdita di dati” da un portatile con SSD a bordo, causato da un incidente stradale.
Conserviamo i nostri dati, frutto del nostro lavoro e molto spesso determinanti per il futuro professionale su supporti di memorizzazione informatici, sperando di fare le scelte più giuste e sicure, ma se non siamo ben consigliati e non abbiamo un minimo di cultura digitale (oramai obbligatoria per tutti), NESSUN DATO E’ AL SICURO.
Storie comuni di tutti i giorni.
Ecco a voi oggi una situazione in cui si è ritrovato un nostro sfortunato cliente, nonostante sia stato sempre una persona attenta e si sia cautelato acquistando un sistema che pensasse fose a prova di “bomba”.
Vittima di un incidente stradale con la Sua auto, ha avuto la sfortuna di vedersi distrutto anche il portatile che aveva in auto. Dall’immediata disperazione dell’accaduto, è passato ad una fievole speranza, di non perdere quello che nessuno gli avrebbe mai più potuto restituire, ovvero i propri preziosi dati di lavoro. Una speranza si faceva spazio dentro di lui, basandosi sul fatto che nel portatile era montato un HD SSD e non un HD meccanico molto più “sensibile” agli urti.
Certo quindi, che il supporto, privo di meccanica interna, si fosse salvato, lo ha estratto dal portatile distrutto e si è recato presso i nostri laboratori.
A prima vista il supporto si presentava cosi:
La speranza è l’ultima a morire e confidando nell’assenza di meccanica all’interno del supporto, nonostante l’evidente deformazione fisica, speravamo tutti che si potesse lavorare sui chip NAND per estrarre i dati, infatti, nonostante la PCB fosse deformata, dissaldando i chip, sarebbe stato possibile estrarre i dati …… semprechè i chip non si fossero danneggiati.
Ad una prima anamnesi, fatta a vista e quindi ad occhio nudo, sembrava che i chip non avessero subito danni, infatti dalle foto sottostanti, sfidiamo chiunque a dire il contrario:
Come da protocollo, ogni elemento di una PCB, ancor prima di essere dissaldato in laboratorio, per la successiva acquisizione tramite strumentazioni e software dedicati, viene accuratamente osservato al microscopio elettronico, per verificarne l’integrità fisica, soprattutto in caso di danni da urto.
Ebbene, il risultato lo potete vedere in queste immagini:
Si evince chiaramente che i chip sono lesionati. Tale situazione rende il recupero impossibile, in quanto le celle interne, perdendo la continuità, non sono più indirizzabili, oltre al fatto che, dissaldando il chip, con estrema probabilità, il pezzo lesionato si sarebbe completamente distaccato, portandosi via con se anche i contatti sottostanti, unica via di comunicazione con il chip.
Purtroppo questo è stato un caso sfortunato, ma deve farci comprendere anche la fragilità di questi supporti, infatti non è necessario un incidente stradale per lesionare fisicamente un SSD ed i suoi componenti, basta anche un semplice ma consistente schiacciamento del supporto (come un pugno sul portatile per nervosismo – altro caso reale).